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King of Weird

L’immaginazione è una gran cosa, chi può negarlo?!

“L’immaginazione al potere!” invocavano i sessantottini. “C’è una cosa più importante della logica: l’immaginazione” fa loro eco Hitchcock (benché, a ben guardare, un’immaginazione priva di logica, o di cogenza, come si esprimerebbero i più insigni narratologi, rischia di trasformarsi in un delirio indigesto).

L’immaginazione è ciò che ci permettere di creare qualcosa che non esiste, per farne arte, design, grafica o, più semplicemente, per sballare qualche bugia da pescatore, giù al bar, con gli amici.

Ma, per quanto se ne tessano unanimi eulogie, siamo davvero certi che l’immaginazione sia la cosa più importante per stare a questo mondo? Ci può salvare dalla noia e dalla banalità del quotidiano o non è altro che un tentativo escapologico dagli effetti piuttosto fugaci e tutto sommato modesti, considerando che, suo malgrado, non può esimerci dalle estenuanti file alle poste per pagare le bollette o dalle chat delle mamme della squadra di calcio dei pulcini?!

La realtà esterna sta sempre lì, intorno a noi, solida, tangibile, incombente, che noi ci si perda a immaginare leprecauni e unicorni o meno. Quindi, come si fa a difendersi dalle ovvietà, dal grigiore, da un mondo ripetitivo che ci deprime e ci affossa ogni giorno un pezzettino in più? Cercando di recuperare gli occhi incantati del bambino, scoprendo cioè ciò che di insolito e meraviglioso si insinua tra le pieghe di un tessuto ontologico apparentemente tanto scialbo.

“L’immaginazione è per chi non capisce quant’è fintastica la realtà” esclama Finn all’inizio di una puntata di Adventure Time.

Saper mantenere inforcate sopra il naso certe lenti fantasma attraverso cui lustrarsi gli occhi su aspetti della vita che superino le sue implicazioni più ovvie e risapute.

Un vero maestro nella facoltà di scovare l’originale, l’eslege, l’irregolarità che si cela dietro l’angolo della norma costituita è senz’altro Ivan Cenzi.

Ivan Cenzi è un esploratore del perturbante e un collezionista di curiosità. Docente di Iconologia della morte all’Università di Padova, è autore di diversi volumi sulle relazioni tra il Macabro e il Meraviglioso, in particolare riferimento al patrimonio culturale italiano. Affianca al lavoro editoriale una fitta attività di conferenziere, ed è stato invitato a tenere lezioni in musei e università internazionali.

Dal 2009 è autore del blog Bizzarro Bazar, incentrato su tutto ciò che è “strano, macabro e meraviglioso” (come da esergo), e dal 2019 è autore e conduttore dell’omonima serie web di divulgazione storico-scientifica.

Bizzarro Bazar tratta di argomenti comuni agli interessi di questa stessa casa editrice, e specificamente alla presente rubrica: nani, giganti, geek, uomini-bestia, parafilie, leggende folkloristiche, prodigi naturali, paradossi. Più in generale, tutte quelle anomalie che ci aprono gli occhi su una dimensione in qualche maniera parallela, per quanto coesistente rispetto alla realtà più piatta e prammatica che giornalmente conosciamo. C’è qualcosa di poetico in questa ricerca che, per l’appunto, trascende la tipica visione prosastica, e ordinaria, del mondo. Nonché uno spirito filosofico, se si vuol credere ad Aristotele, quando afferma che “gli uomini, ora come in origine, hanno cominciato a filosofare a causa della meraviglia”. La meraviglia per l’ignoto e l’inspiegabile, principalmente.

Ivan Cenzi incarna squisitamente quell’inclinazione all’eccezionalità, capace di confutare, o perlomeno maculare, almeno un po’, la regola generale, che facciamo senz’altro nostra. Proprio a lui ci siamo ispirati per il Dottor BizBaz, che, infatti, prende nome dalla sua celebre creazione telematica. Ne parlavamo proprio qui giusto un paio di giorni fa, perciò oggi abbiamo deciso di rendere pubblico omaggio al riferimento reale da cui siamo partiti.

Il Dottor BizBaz è un cosiddetto “okayllain”, ossia un villain che ha scelto come proprio nemico giurato Mister Okay. Rappresenta uno degli acerrimi nemici dell’Uomo dell’Avvenire più ricorrenti, proprio per i molti spunti che il suo collezionismo (esagerazione iperbolica di un tratto caratteristico di Ivan Cenzi) consente.

Abbiamo in mente di sfruttare ancora molto questo personaggio in futuro, dedicandogli uno spazio tutto suo. Ma, per far questo, come sempre, ci occorre il vostro… sostegno.

 

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